LED e dimmeratori: poche idee ma confuse. Qual è la verità?

Led e dimmeratori: Poche idee ma confuse. Qual è la verità?

Molti di noi avevano o hanno tutt’oggi a casa, magari in salotto, quelle fantastiche piantane che, con la semplice regolazione di una leva posta a terra, alzavano o abbassavano l’intensità della luce della stanza e creavano un’atmosfera soft, ideale per un drink dopo cena o per gustarsi un film senza dover sforzare gli occhi per la scarsa luminosità. Quel regolatore è un dimmeratore che regola la luce fornita da una lampada alogena, perfetta per questo scopo. Con l’avvento della normativa ERP e la dipartita di tali lampade, purtroppo, la vostra piantana preferita è destinata a restare senza luce. Cosa fare dunque? Semplice: usare le lampadine LED dimmerabili con gli appositi regolatori. Prima però un po’ di chiarezza.

 

Cos’è un dimmeratore?

Il dimmeratore è un regolatore di luce che, attraverso un circuito, varia la tensione di un apparecchio elettronico per l’illuminazione. In pratica, permette di regolare la luce all’interno di un ambiente. Questa funzionalità, da qualche anno aperta anche alle lampade LED, offre diversi benefici.

 

I vantaggi

Uno dei vantaggi più evidenti è la possibilità di creare l’atmosfera preferita. Ad esempio, durante lo studio, si può impostare la luce alla massima intensità per leggere senza difficoltà oppure è possibile ridurre la luminosità mentre si guarda un film, mantenendo una tenue luce di compagnia.

Altro vantaggio notevole è rappresentato dalla riduzione dei consumi: una luce meno intensa implica uno spreco minore e, quindi, un assorbimento elettrico più basso. Attenzione però: prima di installare un dimmeratore è necessario conoscere alcune, importanti informazioni.

 

Caratteristiche di un dimmer

Dimmer BerkerI dimmeratori possono produrre effetti indesiderati se non si conoscono alcune nozioni fondamentali.

 

La vibrazione

A volte potrebbe succedere di sentir vibrare il dimmer. Sebbene può sembrarlo, non è un difetto di fabbrica ma una caratteristica di questi apparecchi. Infatti contengono componenti elettronici che favoriscono la riduzione dello sfarfallio e delle interferenze radio ma, a volte, possono vibrare a causa del peso e dei materiali.

Uno di questi componenti è il regolatore del livello di carico. Lo si può trovare nei dimmer di ultima generazione e consiste in una vite regolabile che permette di aumentare o diminuire l’emissione luminosa. Se calibrato in modo errato, potrebbe causare appunto vibrazioni o sfarfallii.

 

Range di regolazione

È bene anche sapere che sia i dimmeratori che le lampade hanno diversi range di regolazione, ovvero l’intervallo di potenza in cui la lampada rimane accesa. Esistono, ad esempio, regolatori LED incapaci di funzionare al di sotto del 30% della potenza della lampada: in tal caso, comprare una lampada LED dimmer fino al 10% della potenza sarebbe quindi inutile.

 

Compatibilità

Quando si acquista un dimmer per LED o una lampada dimmerabile LED bisogna accertarsi che questi siano compatibili. Infatti non esiste un dimmeratore universale LED -per ora-, ma ognuno di essi è compatibile solo con lampade aventi determinate caratteristiche. Oltretutto i vecchi regolatori utilizzati per le lampade a incandescenza sono incompatibili o addirittura dannosi se usati con lampade a LED dimmerabili e rischiano di ridurne considerevolmente la durata.

Dunque, ora vi chiederete: quali sono le lampade compatibili col mio dimmeratore (o viceversa)?

Per evitare pericolosi equivoci e risolvere questo problema, ogni produttore di lampade dimmerabili deve fornire pubblicamente (per legge) una lista di regolatori compatibili. Inoltre, è importante ricordare che solo le lampade LED dimmerabili possono essere installate con un dimmeratore.

L’efficacia della lampada è, pertanto, subordinata al tipo di regolatore installato.

 

Come procedere all’acquisto?

In conclusione, prima di acquistare una lampada dimmerabile bisogna accertarsi che il produttore fornisca la lista dei dimmeratori compatibili. Ricordiamo che è di fondamentale importanza che il dimmer sia per LED, poiché i vecchi regolatori per lampade alogene non sono compatibili con i moderni LED.

Ecoman Italia produce diversi modelli di lampade dimmerabili. In ogni scheda prodotto è possibile consultare la lista dei dimmer compatibili.

Siete pronti a creare l’atmosfera luminosa perfetta?

Calda, naturale o fredda: guida alla temperatura luce

Calda, naturale o fredda: guida alla temperatura luce

La temperatura luce, nell’illuminazione domestica, è un aspetto che tendiamo spesso a sottovalutare.

Ogni volta che andiamo dal nostro rivenditore di fiducia per cambiare una lampadina, davanti a noi si pone questa ardua scelta. Ma quanti si ricordano di verificare la temperatura colore nella lampada da sostituire? E se la lampadina è un’alogena, che temperatura bisogna scegliere se decidiamo di comprare un LED?

Chiariamo innanzitutto le differenze. Le lampade, generalmente, si illuminano ad una temperatura compresa tra i 2700K e i 6500K. Al variare della temperatura luce varia anche il colore. La luce calda tende verso il giallo/arancione, quella naturale è bianca tenue mentre quella fredda tende lievemente verso l’azzurro.

Tutto ciò ci porta ad un’altra, inevitabile questione: potendo scegliere, di cosa bisogna tener conto prima di acquistare una lampada a luce calda piuttosto che a luce fredda?

Il primo fattore da tenere in considerazione è banalissimo: il gusto personale. Se ci piace particolarmente una delle tre tonalità, il problema non si pone. Se non abbiamo particolari preferenze, dobbiamo tener conto delle diverse caratteristiche. Potrebbe sembrare assurdo, ma tra i vari fattori entra in gioco la psicologia.

Se dobbiamo scegliere la luce che illuminerà la nostra casa, ogni giorno, per tanti anni a venire – sempre che il prodotto sia di qualità – dobbiamo mettere in conto il fattore emozionale. La luce calda – se non troppo rossastra – è più accogliente e rilassante, perfetta per il salotto dove passiamo le serate in compagnia. La luce fredda, invece, rende il bianco più brillante e tende a comunicare professionalità e ordine, motivo per cui è spesso usata in ospedali e uffici amministrativi. La luce naturale, invece, è la giusta via di mezzo in quanto ha il vantaggio di lasciare pressoché inalterati i colori degli ambienti che illumina. Ad esempio, un quadro a dominante rossa verrà incupito dalla luce fredda e smorzato da quella calda. Una bistecca al sangue, resa violacea da una lampadina a 6500°K, non avrà un aspetto granché appetitoso.

Facciamo un riassunto, analizzando nel dettaglio i tre tipi di temperatura luce:

 

Le tre colorazioni della temperatura luceScala Temperatura Colore

  • Calda (2700-3000K): tendente verso il giallo/arancione, è la più utilizzata in ambienti domestici. Viene scelta dai consumatori per essere molto accogliente, ma solo fino ad una determinata temperatura luce. Infatti, sotto i 2700°K, comincia a virare decisamente sul rosso, colore molto forte che, alla lunga, diventa fastidioso;
  • Naturale (4000K): sfumature di colore prettamente bianche. La caratteristica peculiare di questa luce è che, a differenza delle altre, non altera i colori; l’occhio umano, di conseguenza, si sforza molto meno. Proprio per questo la luce neutra rilassa ed è una delle più adatte per illuminare gli ambienti domestici, nonostante sia ancora poco utilizzata;
  • Fredda (5500-7000K): tendente verso l’azzurro/viola, è la tonalità di colore che rende il bianco più brillante ed aumenta la luce percepita, ideale per ambienti che necessitano di tanta luminosità ma, alla lunga, stanca molto gli occhi.

Concludendo, la luce migliore in senso assoluto non esiste. Il buon vecchio concetto del “tutto è relativo”, dunque, si ripropone anche qui.

Ora sei pronto a scegliere il prodotto giusto dal nostro catalogo.

Einstein la sapeva lunga, anche di luce.